Cloud don't panic: la voce delle aziende che hanno già scelto il cloud

nov 04

Scritto da Xania Bellinzani

Il 25 ottobre 2021 si è tenuto il convegno “Cloud: don’t panic” organizzato da Elmec Informatica, Deloitte e 24Ore Eventi con la moderazione di Pierangelo Soldavini, vice caporedattore di Nova24 presso Il Sole 24 Ore. L'obiettivo della giornata è stato quello di analizzare l'attuale situazione del cloud in Italia con la preziosa testimonianza di aziende che hanno già fatto passi in questo mondo: Massimiliano Gerli (Group Chief Information Officer di Intercos), Saverio Nucci (Chief Information Officer di Corcym) e Gianluca Giaccardi (Chief Product Officer di Tesisquare)

 

Durante le Tavole Rotonde che si sono succedute nel corso della giornata, diverse personalità del mondo IT hanno raccontato la loro visione, tra loro anche Nicola Ciniero, board member di Elmec Informatica che con queste parole descrive l’approccio “Cloud Best” di Elmec Informatica: “La crescita della fiducia verso i vantaggi offerti dal cloud necessita di tempo e di passaggi per fasi. Per questo abbiamo sviluppato l’approccio Cloud Best: sfruttiamo sempre la migliore opzione per ogni singola applicazione, tenendo conto di tecnologia e performance. Le soluzioni possono così poggiare sulle maggiori piattaforme di Public Cloud (come AWS, GCP ed Azure) oppure sul nostro Green Data Center proprietario - con livello di sicurezza Tier IV e servizio tecnico 24/7 - o su quelli delle aziende stesse permettendo una gestione completa sia delle applicazioni di business, che dei sistemi

Michele Paolin, Cloud Migration & Managed Services Leader, Partner Deloitte Consulting sottoline che:Lavorare con i dati consente di analizzare KPI e processi, per arrivare ad elaborare decisioni efficaci ed aumentare la propria competitività sul mercato. Il percorso verso il cloud può essere fatto per fasi. Proprio per questo Deloitte, forte delle competenze acquisite e di un network nazionale e internazionale, intende accompagnare le aziende nella migrazione consapevole sia degli aspetti tecnologici, che di quelli legati ai cambiamenti organizzativi, senza dimenticare i nuovi modelli operativi e la cyber security.”.

 

 

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Tra gli ospiti, anche Massimiliano Gerli (Group Chief Information Officer di Intercos), Saverio Nucci (Chief Information Officer di Corcym) e Gianluca Giaccardi (Chief Product Officer di Tesisquare) che hanno raccontato la loro esperienza con il cloud.

 

Saverio Nucci - Chief Information Officer di Corcym

“L’esigenza di Corcym di sposare il Cloud nasce dalla necessità di essere dinamici e flessibili e di poter affrontare l’evoluzione del mercato in maniera efficace."

Per migrare in cloud, Corcym, azienda in ambito biomedicale con diverse sedi all'estero, ha optato per una strategia hybrid sviluppata su tre differenti layer in cui ospitare l’intero parco applicativo.

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Il primo layer, quello preferenziale, include le applicazioni SaaS che offrono le migliori soluzioni per quel che concerne l’ottimizzazione dei costi, la sicurezza e la user experience.
Quando non è stato possibile andare su applicazioni SaaS, Corcym ha deciso di sviluppare le proprie applicazione sul public cloud e per la gestione di quest'ultimo hanno lavorato con Elmec (secondo layer).
Dall'altro canto tutte le applicazioni che avevano problemi di incompatibilità, di sistema operativo o situazioni di obsolescenza sono state trasferite in piccoli data center che l'azienda ha deciso di mantenere (terzo layer).

Il progetto di migrazione in cloud è iniziato a febbraio 2021 con un assessment in collaborazione con Elmec che aveva come primo obiettivo quello di posizionare le applicazioni in uno dei tre layer descritti sopra. Elmec ha aiutato Corcym anche nella scelta di AWS come provider per le soluzioni public cloud, valutando la compliance per la gestione dei dati, la riduzione dei costi e l’esperienza degli utenti. Sfruttando la business continuity garantita da Elmec Informatica, dal 1° giugno - dopo soli quattro mesi dal kick off - Corcym è interamente operativa. Ora le energie sono dedicate al monitoraggio e alla cybersecurity per quel che concerne il monitoraggio degli accessi da parte degli utenti.

"La nostra esperienza è molto positiva perché in pochi mesi siamo riusciti a costruire un’infrastruttura per un’azienda nuova e a essere completamente operativi."

Il cloud è sicuramente un’opportunità da cogliere. Per un'azienda come Corcym cloud vuol dire innanzitutto time-to-market. In brevissimo tempo sono riusciti a costruire un’intera architettura e a fornire servizi funzionanti al 100%, che con un approccio tradizionale sarebbe stato impossibile.

Corcym appartenere a un mercato molto dinamico in cui è difficile fare una pianificazione a lungo termine, tanto meno investimenti con orizzonti temporali di 5 anni perché non è possibile prevedere tutte le trasformazioni intermedie. L’esigenza di Corcym, di fronte a questo scenario, era quella di essere una realtà dinamica

Un beneficio ulteriore del cloud riguarda l'economia di rete che si sta creando. Avendo sposato appieno il cloud, tutti gli applicativi sono più facili da gestire e da integrare tra loro e anche gli utenti si mostrano molto più aperti al loro utilizzo.

Un ultimo aspetto fondamentale riguarda la cybersecurity in quanto le aziende di medie dimensioni, come Corcym, non hanno risorse interne in grado di affrontare le sfide odierne e il cloud si pone come un’opportunità anche in termini di sicurezza. Potendola affidare a società esterne altamente specializzate, l’azienda può dedicarsi alla governance e alla gestione degli accessi.

La nostra esperienza oltre a essere estremamente positiva, sta ampiamente ripagando tutte le aspettative, in alcuni casi, le sta anche superando.”

Gianluca Giaccardi - Chief Product Officer di Tesisquare SpA

Tesisquare, azienda che implementa soluzione di digitalizzazione dei processi della supply chain arriva oggi al suo 25° anniversario e 250 clienti a bordo. La soluzione venduta dall'azienda permette la connessione di diversi attori coinvolti nel processo: fornitori, clienti, consumatori e operatori logistici.

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Tutto ciò implica la necessità di accedere a piattaforme web che sono distribuite a livello globale. L'azienda ha vissuto diverse fasi nel tempo: inizialmente le applicazioni venivano installate on-premise, sulle infrastrutture dei clienti che avevano a loro volta la necessità di dover garantire l’accesso dall'esterno ai diversi clienti coinvolti secondo una logica di omnicanalità. Poi è iniziato il concetto dell’hosting dell’applicativo su un server esterno. Fino ad arrivare all'attuale trend del Software As a Service. Con Elmec e Deloitte Tesisquare ha lavorato a fondo per rispondere alle esigenze di sicurezza, servizio e compliance richieste dal mercato, attraverso soluzioni cloud valide e accessibili a livello globale.

Per un'azienda come Tesisquare la più grande opportunità che offre il cloud è la possibilità di aderire al paradigma dell’interconnessione o, come spesso viene indicato, dell’iperconnessione. Ma non solo!

Il cloud è in grado di abbattere i muri e le resistenze della connessione. Vengono, infatti, sviluppate sempre di più le architetture “aperte” che parlano con ecosistemi digitali esterni. Permette inoltre, di operare un’economia di scala che va a distribuire la complessità sui diversi attori coinvolti, riducendo così i costi complessiviInfine c'è un discorso tecnologico offerto dalle piattaforme cloud che offrono un'ampia scelta di applicazioni innovative pronte all'uso

Oggi si parla spesso di architetture containerizzate e di microservizi. Sono tutte soluzioni nuove dove il mondo IT deve sapersi destreggiare, convivendo contemporaneamente con il passato, il presente e il futuro. Questa capacità di saper disaccoppiare diversi strati tecnologici e poter proporre un’applicazione di ultima generazione magari in cloud, è un enorme vantaggio.”

Massimiliano Gerli - Group Chief Information Officer di Intercos SpA

“L’idea del Cloud ha origini ben lontane. Il concetto nasce negli anni 60 grazie a un ricercatore del MIT che aveva proposto l’utilizzo in time sharing del computer. Se si porta avanti un concetto di questo tipo da così tanto tempo, forse le nostre paure dovremmo averle superate.”

Il tema vero non è quello di parlare di innovazione tecnologica, ma di opportunità tecnologica che le aziende, come Intercos che opera in ambito dei prodotti cosmetici, hanno l’obbligo di cogliere. 

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L’evoluzione dal private al public cloud, che accompagna la tecnologia IaaS, è sicuramente un percorso che molte aziende stanno già affrontando. E' in atto una dematerializzazione dei data center, che ha portato molte aziende ad approdate a soluzioni di public cloud offerte dal mercato.

Questo viene percepito come un percorso evolutivo, diversamente dalle soluzioni Software As A Service che invece hanno una funzione molto più articolata e con molte più variabili. La scelta di adottare una soluzione, piuttosto che un’altra, infatti è spesso determinata dalla tipologia del processo a cui si fa riferimento, dalla sua specificità e dalle caratteristiche dell’azienda stessa, come ad esempio la sua distribuzione geografica o la fase evolutiva che sta vivendo. Non c’è una ricetta univoca e se il cloud è un’opportunità da cogliere, le soluzioni Hybrid Cloud rispondono meglio alle esigenze delle aziende. L’impegno oggi deve essere rivolto quindi ad orchestrare le informazioni attraverso differenti soluzioni tecnologiche, ognuna delle quali va valutata nella sua specificità. 

Uno dei timori più grandi che affrontano le aziende oggi, quando si approcciano al cloud, è la quella di perdere il controllo e la gestione dei dati che sono oggettivamente fondamentali per le aziende. Spesso si hanno dei pregiudizi proprio in termini di sicurezza del dato, ma sarebbe più opportuno analizzare la compliance soprattutto quando si ha a che fare con attività a livello globale. In termini di compliance il cloud è in una fase evolutiva perché spesso le normative non sono in grado di stare al passo con le evoluzioni tecnologiche

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