Manuale di sopravvivenza per AS/400

feb 27

Scritto da Elmec Updates Team

Quando si parla di AS/400 molti pensano a un vetusto e ingombrante terminale che campeggia nelle ‘sale macchine’ delle piccole e medie aziende.

Eppure questa tecnologia si sta evolvendo e oggi è ben lontana dall’essere dimenticata. Anzi, proprio quest'anno varcherà la soglia dei 30 anni. Secondo alcuni dati rilasciati da IBM, gli IBM i sono utilizzati ancora in 115 Paesi nel mondo da oltre 150 mila aziende per eseguire le principali applicazioni per il business.

Non di rado anche l’utente finale più inconsapevole ha a che fare oggi con l’AS/400. Basti pensare a quanti fanno acquisti in una catena qualunque di elettrodomestici o arredamenti e si ritrovano davanti al commesso che digita su un’interfaccia green screen l’ordine appena effettuato.

Eppure è innegabile che l’innovazione delle tecnologie per le aziende abbia messo in crisi il ruolo di queste macchine che devono, oggi più che mai, interfacciarsi con le nuove applicazioni in cloud o in ambienti hybrid.

Come possono le imprese rispondere a questo cambiamento? Come possono trarre vantaggio e cogliere l’opportunità di innovarsi, differenziarsi e crescere? Ma soprattutto, come possono fare tutto ciò razionalizzando i costi, sfruttando e ottimizzando le nuove tecnologie IT in modo da migliorare i processi della propria azienda?

Intanto, proviamo a delineare alcuni aspetti importanti che i possessori di AS/400 non devono trascurare.

La sicurezza prima di tutto

Per il 71,3% delle aziende che utilizzano un IBM i la sicurezza è il fattore più importante (un dato che ha visto un incremento del 33,1% rispetto al 2015).

Se si ha intenzione, di “aprire” al web il proprio IBM Power e parte del software gestionale-ERP dell’azienda, bisogna considerare aspetti importanti come l’infrastruttura stessa delle applicazioni e i sistemi di crittografia e autenticazione implementati per proteggerla.

Queste misure non sono però sufficienti e avere una strategia di prevenzione che includa il backup o procedure di disaster recovery avanzate può davvero preservare il patrimonio informativo della tua azienda da brutte sorprese.

Fidarsi è bene affidarsi è meglio!

La gestione di un IBM Power in azienda richiede competenze sempre più specifiche e un aggiornamento costante (gli OS vengono aggiornati con cicli di circa 2 anni) sia per garantire la sicurezza dei sistemi che per sfruttare al massimo la potenzialità di queste macchine.

Un sistema IBM i è molto impegnativo in termini di gestione, soprattutto se si deve garantire alta disponibilità 24 ore su 24, e limitare al minimo il downtime causato, ad esempio, dall’installazione di patch o aggiornamenti.

Inoltre, richiede ingenti investimenti in termini di infrastrutture e hardware.

Per queste e altre ragioni il 15% delle aziende che utilizzano un IBM i ha affidato o vorrebbe affidare i propri sistemi ad un Managed Service Provider (MSP).

Sviluppare per crescere

Sperimentare e personalizzare nuove applicazioni è una strategia vincente per il 65,4% delle aziende che utilizzano un IBM i e che hanno deciso di sviluppare internamente le applicazioni utili al proprio business.

Migrare il proprio AS/400 in un data center Tier IV garantisce una maggiore agilità alle aziende che possono testare nuove applicazioni in un ambiente sicuro, come ad esempio una ‘bolla’ virtuale in ambiente Openstack.

Affidare i sistemi ad un managed service provider, in questo caso, significa ottimizzare le risorse, dedicandole allo sviluppo di software più performanti per il business.

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