Sarà veramente 'pro' il nuovo iPad?

mag 23

Scritto da Marco Lucchina

Tempo fa trovai su YouTube un interessante video di Steve Jobs; i commentatori la definivano «la sua intervista perduta», nella quale raccontava la genesi di un prodotto. 

Egli sosteneva come dovesse derivare dalle passioni e dalla visione di un mondo migliore; non poteva essere il risultato di una ricerca di mercato né poteva essere pensato dai reparti “sales and marketing” dato che questi lavorano solo sull’esistente.

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È con questo pensiero in testa che mi avvicino all’Apple Store di Miami. Non sono solo intenzionato a provare il nuovo iPad Pro ma anche la Apple Pencil 2 e la Smart Keyboard. Proprio questi due accessori sono l’origine dei miei dubbi. L’idea di inserire una tastiera nella custodia del tablet è stata di Microsoft con Surface, mentre il concetto di penna grafometrica è stato introdotto da Samsung. Entrambi lo fecero pensando il loro tablet per usi professionali.

Apple potrebbe veramente aver deciso di seguire la strada tracciata da altri?

O magari lo sta già facendo da tempo. La verità è che probabilmente non interessa a nessuno. Tanto meno ad Apple, che nonostante tutto riesce a farsi pagare molto più della concorrenza. Non serve ricordare il prezzo della Smart Keyboard, volgarmente definibile come custodia con integrata una semplice tastiera: €199.

L’Apple store non è più una novità ma fa sempre impressione, soprattutto quelli delle grandi città che pullulano di curiosi, tipicamente turisti che approfittano dei prodotti in esposizione per vedere, sognare, navigare.

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Come sempre il personale è gentile e preparato. Faccio finta di avere dei dubbi sul modello di iPad per ascoltare i loro consigli. Non c’è che dire, sanno il fatto loro; infatti appena dico che lo userei principalmente per scopi professionali e che mi piacerebbe poter sostituire il Notebook e (ops, il Mac) quando sono in viaggio, ecco che iniziano a guidarmi verso il top di gamma con tanto di accessori, Apple Care e AirPods. A cosa servano questi ultimi non saprei ma tant'è che, vista la mia facilità a cedere sui primi due hanno provato a rifilarmi di tutto.

Alla fine mi limito a iPad Pro 11” Wi-Fi - sfrutterò il tethering dell’iPhone per le poche volte in cui avrò bisogno di connettività senza la copertura del Wi-Fi -, Smart Keyboard e Apple Pencil 2.

L’unboxing è semplicemente sconvolgente.

Tutto è curato nei minimi dettagli, per tutti e tre gli oggetti. Trovare un difetto è impossibile. Il display con design all-screen si fa apprezzare subito. La Smart Keyboard calza come la scarpetta di Cenerentola; è magnetica e basta avvicinarla perché si posizioni perfettamente a protezione dell’iPad. La Apple Pencil trova facilmente posto sul lato del tablet, anche lei si aggancia magneticamente e in questa posizione si ricarica. 

 

La configurazione è semplicissima, due informazioni sulla lingua e la localizzazione, la configurazione di FaceID, che è anche più veloce dei modelli con impronta digitale; una volta inserita la password di iCloud si attende un po’ per la sincronizzazione con l’ultimo backup e ci si ritrova come se si avesse sempre usato solo questo dispositivo.

Apple Pencil 2 e Smart Keyboard si auto-configurano, ovviamente. L’utilizzo della “penna” è incredibile, precisissima. Non sostituisce l’esperienza della carta, ma è davvero notevole, non paragonabile con quanto visto finora. Il sistema riconosce se si sta utilizzando il dito per scorre la pagina o se si sta appoggiando parte della mano per scrivere con la penna, in questo secondo caso non vi è alcuna interferenza.

Anche la Smart Keyboard non è male, ma non può sostituire quella di un PC, sarà perché non sono ancora abituato ma scrivo lentamente e con un sacco di errori. Ad ogni modo è anni luce migliore rispetto a scrivere con la tastiera touch dell’iPad. Come per l'iPhone la correzione automatica è un po’ troppo invasiva, ma credo che sia qualcosa di configurabile; anche perché senza il mouse il tempo per ricorreggere una maiuscola non è banale e scrivendo con la tastiera non è detto ci si accorga subito di qualche parola inglese traslata ad una italiana senza continuità di significato. Che belle le frecce direzionali, molto “arcade gamer” ma anche utili in assenza di mouse per le piccole correzioni al testo.

SplitView, la possibilità di affiancare le finestre, è strepitosa; così ho potuto scrivere su Pages avendo sempre davanti le note ... rigorosamente prese con la Apple Pencil 2. Per non parlare della funzione “nota Smart” di Pages - disponibile anche per Numbers e Keynote - che permette di tracciare, sottolineare, aggiungere appunti direttamente sul testo senza dover creare delle aree specifiche come in Notes.

Cambia anche l’esperienza del foglio di calcolo, in questo caso con Numbers; ora è possibile interagire con note scritte a mano direttamente sulla versione elettronica. Esattamente come si farebbe con un foglio stampato e gli appunti a penna, solo con anche la possibilità di fare modifiche ai calcoli e archiviare l’ultima versione vista la semplicità della cancellazione selettiva.

In conclusione posso dire che ha superato la prova, non ho sentito la mancanza né del notebook, né del Kindle, né della mia cara, vecchia, Moleskine. Fortunatamente utilizzo solo applicazioni web based e nulla di legacy, in tal caso non credo ci sarebbe stato lo stesso risultato, ma stiamo lavorando su qualche prova di RemoteDesktop. 

Nonostante la batteria tenga bene, si vive con la nostalgia di una presa di corrente, visto l’utilizzo continuativo ed intensivo. Peccato per l’interfaccia USB-C che ha escluso i power Bank che attualmente ho. 

In definitiva non sono in grado di rispondere al dubbio iniziale, però posso dire che se anche avessero deciso di seguire la strada tracciata da altri, lo stile è decisamente quello di Apple. Dettagli curati in maniera maniacale.

 

Marco Lucchina è CTO e Business Unit Director di Elmec Informatica

Elmec Informatica è managed service provider e primo System Integrator Apple in Italia per le aziende.

 

 

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