Scritto da Ivana Basaric
La pandemia da Covid-19 ha generato un cambiamento culturale senza precedenti nell’utilizzo del Cloud in Italia. È quanto emerso durante l’undicesimo incontro annuale dell’Osservatorio del cloud transformation del Politecnico di Milano. Ma cosa vuol dire migrare in cloud e cosa serve per essere certi che la Road Map evolutiva verso la nuvola funzioni davvero? Le aziende possono essere più o meno pronte a questo passo e in questo blog post cerchiamo di capire i diversi stadi in cui possono trovarsi le aziende italiane oggi e quali sono gli step migliori da intraprendere per migrare in cloud.
Dai dati dell’Osservatorio del cloud transformation del Politecnico di Milano, giunto alla sua undicesima edizione nel 2021, emerge che la quota di parco applicativo gestita in Cloud, pubblico o privato, sia ormai vicina a quella on-premises, preannunciando in questo modo anche un futuro sorpasso. Il 2020 si è chiuso con un valore complessivo del mercato Cloud pari a 3,32 Miliardi di Euro, con una crescita del +20% rispetto al 2019. La dinamica di crescita è stata guidata dalla componente Public & Hybrid Cloud.
Fonte Report Cloud Trasformation 2021 dell’Osservatorio del Politecnico di Milano. La ricerca è stata svolta su un campione di 600 aziende italiane di cui il 23% sono large enterprise
Sicuramente ha contribuito a questa crescita anche il PNRR che ha al centro la trasformazione digitale e il Cloud come mezzo principale per raggiungerla. Tuttavia non bisogna dimenticare che la strada della cloud adoption è ancora lunga e deve essere studiata in maniera strategica.
Voglio scoprire quanto la mia azienda è pronta per il cloud
Gli errori da evitare prima di migrare in cloud
I progetti di migrazione in cloud sono spesso complessi. Ecco perché non è sempre fattibile pensare di migrare tutto, ma è necessario creare una roadmap evolutiva che consideri: risorse, tempistiche e costi. Un aspetto fondamentale è anche quello di limitare al massimo gli errori (si veda la ricerca Gartner “How to Build a Cloud Migration Cost Estimate” pubblicato il 25 marzo 2021) come per esempio:
- Non affidarsi al team corretto: basandoti sul prezzo più economico più che sull’esperienza di un partner o affidandoti a un team interno che non è pronto o non ha le conoscenze per condurre una migrazione in cloud. Questo può portare a numerose rielaborazioni del progetto con perdita di tempo e investimenti sbagliati.
- Scegliere un approccio sbagliato: porta a costi più alti sia nella migrazione che nella gestione successiva del cloud.
- Fare una valutazione troppo rapida o sbagliata sulle applicazioni da migrare rischiando di non considerare correttamente le specifiche e i requisiti delle singole applicazioni.
- Non individuare la corretta interdipendenza dei sistemi: portando a problemi come errori nella migrazione delle applicazioni, problemi di prestazione della rete e ritardi a catena.
Qual è la tua roadmap evolutiva?
Quando si decide di migrare in cloud è fondamentale considerare che differenti tipi di migrazione richiedono diversi tipi di attività di migrazione. Ogni azienda è diversa e ha le sue peculiarità, ecco perché è fondamentale capire in che fase ti trovi e quali sono le tue esigenze per tracciare la giusta roadmap evolutiva.
Basandoci su quanto i clienti ci stanno chiedendo maggiormente, abbiamo individuato tre diverse tipologie di clienti e i loro diversi approcci verso il cloud. Nei paragrafi seguenti riporteremo come esempio diversi case studies, analizzando: esigenze e soluzioni trovate per ciascuno di questi casi.
Aziende non pronte per il cloud
Sono generalmente aziende che non si sentono ancora pronte a migrare in cloud, ma iniziano ad approcciarsi a quest’ultimo scegliendo in primis infrastrutture di backup o disaster recovery.
In questo caso è meglio procedere utilizzando un approccio customer oriented senza forzare subito la necessità di migrare tutto in cloud o di esternalizzare l’infrastruttura a tutti i costi.
La roadmap diventa a lungo termine. Se la tua azienda fa parte di questo gruppo, il primo step del tuo viaggio verso il cloud prevedrà di iniziare a utilizzare una piattaforma in cloud sia essa privata o pubblica, al fine di comprendere l’approccio di esternalizzazione del dato. I progetti di backup e DR si prestano particolarmente a questo scopo perché sono poco complessi dal punto di vista operativo e le aziende tendono a delegarli più facilmente.
Una volta che avrai testato le potenzialità del cloud, puoi cominciare a pensare a quali applicazioni esternalizzare, approfittando di uno o più dei seguenti benefici del cloud:
- Scalabilità e flessibilità
- Go globale: nel caso di cloud pubblico hai a disposizione una piattaforma globale senza che ci sia la necessità da parte della tua azienda di fare investimenti in termine di facilities in giro per il mondo
- Spostare il ragionamento dei costi da capex a opex in quanto vengono meno gli investimenti iniziali, mentre rimangono solo i costi operativi. Se hai necessità di fare dei test o uno sviluppo, non devi comprare un’infrastruttura ad hoc, ma accendere e spegnare tutto quello che ti serve sulla piattaforma cloud
- Convenienza perché quando accendi le applicazioni sul cloud, godi dell’economia di scala, in quanto vai a usare delle infrastrutture condivise, comprate da altri e non dalla tua realtà
- Smetti di spendere soldi per la manutenzione del data center in casa.
Aziende hybrid cloud oriented
Se la tua azienda ha già una predisposizione al cloud, ma non può ancora migrare tutto, fai parte delle aziende hybrid cloud oriented. La tua roadmap prevede inizialmente un assessment con il quale poi si va a definire l’ordine, le tempistiche e le modalità di migrazione in cloud.
Di seguito ti riportiamo un caso reale e la soluzione studiata con un cliente retail per il quale abbiamo deciso, in seguito alla valutazione iniziale, di esternalizzare il 50% delle macchine verso un cloud pubblico. Queste macchine, in seguito all’analisi, sono state valutate già cloud ready e, come tale, potevano sin da subito migrare in cloud senza alcun tipo di disservizio. In questo caso la gestione delle macchine in cloud publico è affidata ad Elmec.
L’altro 50% delle macchine è stato lasciato nel data center del cliente (quindi on-premises) e in questo caso Elmec si sta occupando di un refresh tecnologico e della gestione diretta di queste macchine. L’obiettivo finale è quello di riuscire a migrare l’intera infrastruttura del cliente sul cloud pubblico entro tre anni lasciando la gestione di queste macchine sempre a Elmec, proprio perché anche se si migra tutto in cloud, non si va a escludere la necessità di gestione. Il servizio di operation trasversali di Elmec permette la gestione dei tuoi dati, ovunque questi si trovino.
Aziende pronte a migrare tutto su cloud
In questi casi le aziende sono già pronte per migrare tutto subito, ma anche in questo caso possiamo parlare di una roadmap evolutiva. Se sei tra queste aziende, la tua sfida più grande è quella di trovare il modo per ottenere il massimo beneficio dalla piattaforma cloud pubblica. In questo senso se la prima fase della migrazione prevede un classico “Lift and shift”, le sfide future sono proprio quelle di disegnare gli step per arrivare a sfruttare al massimo i servizi innovativi offerti da questi tipi di piattaforme, adattare l’applicazione per renderla maggiormente affidabile e migliorare i costi in cloud.
E tu sei pronto a migrare in cloud?
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