Il lato decisamente “poco green” di smart working e data management

nov 09

Scritto da Luca Sardella

È possibile avere un IT sostenibile?

Smart working, videoconferenze, tool di project management sono ormai protagonisti della quotidianità di milioni di persone. In questo scenario così mutevole e condizionato dalla necessità di comunicare sempre di più i dati in maniera virtuale, che ruolo gioca la sostenibilità?

 


 

Email, videochiamate: che impatto hanno sull’ambiente?

La pandemia in corso ha insegnato a ognuno di noi il significato del termine “social distancing”. Un’espressione dalle tante sfaccettature, ma che certamente ha avuto un impatto univoco sul mondo del lavoro: la necessità di comunicare, collaborare e scambiarsi informazioni, spesso sensibili, a distanza. Che impatto ha avuto questo radicale cambiamento sulla sostenibilità ambientale?

Partiamo dal considerare che la diminuzione degli spostamenti ha contribuito notevolmente alla riduzione delle emissioni di CO2 nell’aria. Ci sono altri fattori, però, che spesso rimangono nell’ombra quando si analizza l’impatto dei dati per l’ambiente, un impatto che la pandemia da Covid-19 ha, diversamente da quanto si immagini, per certi versi amplificato.

Pochi sanno che il semplice invio di una mail immette nell’atmosfera circa 4 grammi di CO2. Per non parlare degli allegati pesanti, che contribuiscono al moltiplicarsi dei grammi di CO2 di circa 10 volte rispetto ai file di dimensioni normali. Un impiegato d’ufficio qualsiasi, in un anno, arriva a produrre in media la stessa quantità di CO2 che avrebbe immesso nell’aria volando in aereo da Milano a Monaco di Baviera.

Questo esempio ci aiuta a introdurre una considerazione troppo spesso secondaria: anche la circolazione dei dati e delle informazioni, che spesso viene identificata unicamente come virtuale e non reale, ha un impatto sul nostro ambiente. E questo succede non tanto per l’azione in sé, come l’invio di una mail o una videoconferenza, ma soprattutto per l’alimentazione di quelle strutture adibite alla raccolta dei dati che le persone e le aziende si trasmettono. Parliamo quindi dei Data Center.

 

È possibile avere un data center sostenibile?

Da Facebook che ha costruito dei data center al nord della Svezia per sfruttare le temperature rigide, a Microsoft che ha pensato di immergere i suoi server nel mare per facilitarne il raffreddamento riducendo così l’impatto sull’ambiente. Ci sono diversi esempi eccellenti di data center pensati per funzionare mitigando il consumo di energia rispetto alle soluzioni tradizionali.

I data center di tutto il mondo consumano circa il 4% dell’elettricità prodotta a livello globale e i loro impianti di raffreddamento hanno un fortissimo impatto sul consumo di anidride carbonica.

Cosa abbiamo fatto in Elmec per dare un’impronta green alla gestione dei dati dei nostri clienti?

 

Consumi ridotti e tecnologia affidabile: il nostro data center e’ green.

La sede di Brunello4 che accoglie il nostro data center

 

L’energia che non viene consumata è quella in assoluto più pulita.

Questo è il cuore del progetto che ci ha portati a realizzare il nostro Data Center, BR4, all’interno del campus tecnologico di Brunello.

Un lavoro lungo e impegnativo, che ci ha permesso di costruire una delle più importanti infrastrutture d’Europa per facilities e tecnologie che garantisce standard di efficienza energetica altissimi. Completato nel 2015, il nostro green data center è stato realizzato totalmente in casa Elmec, secondo i principi di affidabilità, responsabilità, tecnologia e dedizione. La scelta di soluzioni a basso impatto ambientale conferma la vocazione green del nostro gruppo: per noi fare impresa significa non solo offrire servizi ai nostri clienti, ma farlo avendo un impatto positivo sull’ambiente e sul nostro territorio di appartenenza.

 


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Costruire pensando al futuro: il data center green di Elmec

La media del consumo energetico di un data center in un anno corrisponde al consumo medio annuale di 1784 famiglie. La nostra sfida è stata quella di costruire una delle strutture più “energivora” possibile in maniera sostenibile, cercando di renderla un’eccellenza dal punto di vista energetico. Il nostro Data Center ha infatti raggiunto un indice di efficienza energetica (PUE) pari a 1,15%, mentre la media globale si attesta intorno al 1,8%.

Come ci siamo riusciti?

Innanzitutto c’erano ottimi presupposti: il progetto è partito dalla bonifica di una zona industriale (13000 mt2) prima destinata allo stoccaggio di amianto e rifiuti oleosi. Il progetto del data center punta sull’installazione di impianti di raffreddamento smart e di pannelli fotovoltaici e LED. BR4, infatti, impiega tre modalità di raffreddamento in base alla temperatura esterna. Con temperature inferiori a quelle necessarie, il raffreddamento avviene attraverso uno scambiatore aria/aria. Con l’aumento della temperatura si attiva un sistema aria / acqua. Solo nei mesi più caldi agisce un sistema frigorifero dedicato. L’apparato ad isole termiche, che isola i flussi d’aria per contenerli in corridoi caldi e freddi, permette di mantenere un’efficienza energetica pari a 1,15. Secondo il censimento dell’Uptime Institute il valore medio del PUE (Power Usage Effectiveness) dei Data Center è di 1,8. Uno scarto energetico, tra BR4 e gli altri edifici, che si traduce in un risparmio di 4.818 Mwh l’anno. Un ulteriore sostegno alla sostenibilità dell’edificio è fornito dall’utilizzo di pannelli fotovoltaici e impianti di illuminazione al Led installati da Elmec Solar.

 I sistema di raffredamento che ci pemettono un ottimo indice di efficienza energetica.

 

Data center TIER IV: l’efficienza di un sistema sostenibile

Costruire un ambiente centralizzato, idoneo e performante, dotato di strutture ben dimensionate ma anche scalabili e con elevati livelli di sicurezza, fisica e logica operativa non è certamente un’attività che è possibile improvvisare. Un grande sforzo per la nostra realtà che ci ha portato a sviluppare nuove competenze interne ed esterne che sono valse la certificazione TIER IV per il nostro data center BR4.

Questa certificazione viene rilasciata dall’Uptime Institute, un’organizzazione dedicata al miglioramento delle prestazioni, dell’efficienza e dell’affidabilità delle infrastrutture critiche attraverso certificazioni indipendenti di livello (TIER) per i data centers.

Scegliere quindi un Data Center in Italia come quello di Elmec per la gestione dei propri dati significa non solo acquisire un vantaggio competitivo e un servizio creato su misura per le proprie esigenze, ma soprattutto fare una scelta responsabile affidandosi ad un provider responsabile a ad una struttura con un’efficienza energetica superiore alla media globale. Si attiva in questo modo un circolo virtuoso dove le imprese dal cuore green scelgono altre aziende attente agli stessi valori creando sinergie che portano vantaggi ad entrambe e valore per la comunità.

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