Scritto da Marco Mencarini
Oggi, 14 gennaio, termina il supporto per i pc che eseguono windows 7: stop ad aggiornamenti e ad assistenza tecnica. Cosa cambia per le aziende?
1. Il numero di utenti Windows 7 non sembra DIMINUIRe
2. Addio antivirus gratuito
3. bye bye windows 10 mobile
4. aggiornamenti WINDOWS: COME FUNZIONANO
5. uno sguardo all'iot
Vi avevamo avvisato tempo fa, con Microsoft che aveva annunciato la fine del vecchio sistema operativo già da molto tempo, ma da oggi, 14 gennaio, è ufficiale: Windows 7 è in end of support. Tecnicamente morto.
Microsoft ha scelto di concentrarsi sul supporto di tecnologie più recenti e di nuove esperienze, con una nuova modalità di rilascio delle nuove release (non esisterà un Windows 11 o 12 ma aggiornamenti ogni sei mesi circa). Cosa succede a chi ha ancora il vecchio sistema operativo installato? Anzitutto l'assistenza tecnica e gli aggiornamenti software di Windows Update, che permettevano di proteggere il PC, non saranno più disponibili per il prodotto. Se non con una speciale sottoscrizione a pagamento che costa anche 50$ - 75$ per ogni macchina.
La stessa Microsoft consiglia vivamente di passare a Windows 10 per evitare che, in caso di bisogno, l'assistenza o il supporto non sia più disponibile.
Il numero di utenti Windows 7 non sembra diminuire
"Continuare a usare Windows 7 anche dopo la fine del supporto ufficiale sarà decisamente pericoloso, per privati e per aziende, per noi e per tutti gli altri utenti", annuncia Microsoft. Nel caso in cui un PC in azienda venisse infettato da un malware, come accadde con Windows XP durante l'epidemia di "Wannacry", potrebbe essere facilmente controllato ed utilizzato come “zombie”. Insomma, a nostra insaputa, potremmo possedere un pc sfruttato per attaccare siti e server altrui da remoto.
Tra l’altro, c’è da considerare anche un rischio nel rischio: con la fine del supporto a Windows 7 arriverà anche la fine del supporto a “Microsoft Security Essentials” (MSE), l’antivirus gratuito inserito da Microsoft all’interno del sistema operativo. Microsoft, infatti, ha chiaramente affermato che MSE non riceverà più aggiornamenti delle definizioni dei virus.
The End Windows 7 - Addio antivirus gratis
Con Windows 7, infatti, Microsoft, aveva lanciato anche il software “Microsoft Security Essentials” (MSE), la suite di security basic ma utilizzata anche su pc destinati ad un uso aziendale, affiancata da Windows Defender. L’antivirus e l’anti-spyware erano separati e lavoravano insieme per garantire la sicurezza minima ed essenziale. Solo con Windows 8.1, infatti, MSE è stato integrato in Defender ed è oggi uno strumento unico.
Adesso, con la fine del supporto a Windows 7, finiscono anche gli upgrade di sicurezza e, purtroppo, anche quelli di Microsoft Security Essential. Secondo quanto affermato dalla stessa Microsoft, infatti, MSE seguirà lo stesso ciclo di vita di Win 7.
The End of Windows 7 - Bye bye anche a Windows 10 Mobile
Anche il sistema operativo per smartphone di Microsoft, Windows 10 Mobile chiude i battenti. E questa volta pare che non ci si possa appellare a nessuno. E' solo questione di tempo, già per quest'anno si prevede l'uscita di uno smartphone Microsoft con Android, e con nessuna indicazione che farebbe prevedere il contrario, pare che la fine del supporto sia definitiva. Già dall'inizio del 2019 Microsoft aveva già avvisato tutti gli utenti che ancora ne facevano uso di passare alla concorrenza.
La versione di Windows per mobile non riceverà più alcun aggiornamento, né di feature o app né di sicurezza. Di conseguenza sarà terreno fertile per qualsiasi tipo di bug non ancora scoperto e di malware. Le applicazioni Office per Windows 10 Mobile verranno comunque supportate fino al 12 gennaio 2021, e quindi continueranno a ricevere aggiornamenti e patch di sicurezza. Magra consolazione, visto che il SO sarà comunque non sicuro.
Aggiornamenti Windows 7: come funziona
Perché rischiare con vulnerabilità e attacchi di cyber criminali, anche a livello globale? Microsoft dice no, grazie ed invia upgrade obbligatori a tutti i sistemi non aggiornati.
La politica della compagnia di Redmond, afferma che gli utenti possono rinviare gli aggiornamenti utilizzando qualsiasi strumento, per un anno dopo il rilascio. Successivamente, non avranno più diritto di scelta.
I motivi sono abbastanza validi: l’upgrade “forzato” impedisce la frammentazione del sistema operativo e, soprattutto, assicura che gli utenti dispongano delle ultime funzionalità e patch di sicurezza.
Il problema per le aziende è che alcuni applicativi fondamentali, legati al magazzino o alla produzione, girano ancora sul vecchio sistema operativo e l'upgrade forzato potrebbe bloccarne il funzionamento. Anche per questo è necessaria una strategia per la migrazione a Windows 10 che permetta, ad esemprio di identificare tutto il parco macchine presente in azienda (Asset Management) e il software installato (Software Asset Management), isolare le postazioni sensibili e organizzare al meglio il passaggio graduale al nuovo sistema operativo.
Passare a Windows 10 - Microsoft guarda al futuro e all'IoT
Sembra che Microsoft faccia sul serio e voglia dedicare una sezione del suo principale sistema operativo all’Internet delle Cose.
L'azienda di Redmond starebbe reclutando personale per creare una versione IoT di Windows 10X. Si tratta del sistema operativo derivato da Windows 10, progettato specificamente per dispositivi multi-schermo, come i pieghevoli. Una notizia accolta positivamente in termini di compatibilità: meno cambiamenti, meno errori, aggiornamenti più semplici.
Insomma, dopo il giro di vite sulla sicurezza, Microsoft mantiene con i fatti quanto annunciato nei comunicati con la scelta di concentrarsi sul supporto di tecnologie più recenti e di nuove esperienze.
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